Sospensione procedure elettorali per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine per il quadriennio 2021-2025
Care Colleghe e cari Colleghi,
in vista delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine per il quadriennio 2021-2025 si rende noto quanto segue:
il Consiglio dell’Ordine, nella seduta del 11 maggio 2021, vista l’impossibilità di ricorrere alla disciplina di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n. 169, attesi i seri rischi di contagio da COVID-19 ai quali sarebbero risultati esposti, nell’ipotesi del voto in presenza, i candidati, gli Iscritti votanti e il personale impiegato nei seggi, ha deliberato il differimento dell’indizione delle elezioni, onde consentire lo svolgimento delle operazioni elettorali secondo le procedure previste dal “Regolamento recante la procedura di elezione con MODALITÀ TELEMATICA da remoto dei Consigli territoriali dell’Ordine degli Ingegneri” (di cui alla Circ. CNI n. 697 allegata), successivamente alla comunicazione del Consiglio Nazionale degli Ingegneri dell’avvenuto collaudo della piattaforma per il voto telematico da remoto e della sua messa a disposizione dei Consigli territoriali degli Ordini degli Ingegneri.
Le elezioni si sarebbero dovute celebrare entro la fine del mese di ottobre 2021: sono però subentrate alcune vicende giudiziarie che si sono ripercosse sull’applicazione delle discipline normative in materia elettorale, sia quella di cui al citato Regolamento del CNI, sia quella generale di cui al D.P.R. n. 169/2005.
Il Consiglio dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Roma ha, infatti, impugnato il Regolamento recante la procedura di elezione in via telematica dei Consigli territoriali dell’Ordine degli ingegneri avanti al TAR Lazio, censurando l’assenza di previsioni atte a garantire un’adeguata rappresentanza di genere e la parità di accesso alle cariche elettive, costituzionalmente tutelate ex articolo 51 della Costituzione.
Il TAR Lazio, con la sentenza n. 11023 del 27 ottobre 2021, ha accolto il ricorso dell’Ordine di Roma e ha annullato il Regolamento adottato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri precisando che non è ammissibile che l’esercizio da parte del Consiglio Nazionale di un potere regolamentare in materia elettorale – nel silenzio del legislatore ordinario e a fronte dell’inerzia dell’esecutivo a integrare il D.P.R. n. 169/2005 – possa prescindere dal rispetto dell’art. 51 della Costituzione.
La stessa Sezione peraltro di recente si è soffermata sulla disciplina relativa alle elezioni dei Consigli dell’Ordine dei Dottori commercialisti ed esperti contabili, sempre per la violazione del principio di parità di accesso alle cariche elettive. Nella circostanza, il giudice amministrativo ha annullato il Regolamento per l’elezione dei Consigli degli Ordini dei dottori commercialisti, degli esperti contabili e dei collegi dei revisori in carica dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2024, adottato dal CNDCEC e approvato con Decreto del Ministro della Giustizia del 14 settembre 2020, accogliendo il ricorso promosso da una professionista iscritta all’Albo che ne aveva denunciato l’incostituzionalità per contrasto con l’art. 51 della Costituzione. Secondo il TAR Lazio, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili, titolare di un potere regolamentare diretto in materia elettorale, avrebbe dovuto adottare, in attesa dell’intervento del legislatore, le opportune misure per il rispetto della parità di genere, «non essendogli consentito esercitare il potere regolamentare secondo modalità solo formalmente rispettose dalla legge ma sostanzialmente in contrasto, per ammissione dello stesso organo, al precetto costituzionale».
Il dispositivo della sentenza n. 11023 del 27 ottobre 2021 scorso richiede al CNI di dotarsi di un nuovo Regolamento che dovrebbe veder la luce in circa 6 settimane. Restano tuttora incerti alcuni contorni della vicenda non essendo del tutto chiaro se tale regolamento debba essere sottoposto all’approvazione del Ministero competente né tantomeno se il Ministero intenda ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza pronunciata dal TAR Lazio.
In attesa di potervi aggiornare al più presto, cordiali saluti.
Il Presidente
Ing. Stefano Nadotti